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Utopia e Avanguardia dell'architettura HIGH TECH_ Price e Foster

  • Immagine del redattore: iLAB
    iLAB
  • 13 giu 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 27 giu 2020

I due casi studio presi come riferimento possono essere considerati uno la conseguenza dell'altro.

Bernad Tshumi in "Architettura e disgiunzione" definisce le utopie architettoniche come opere "liminari", indispensabili e che ci informano su circa lo stato dell’architettura.

Architettura, vista come forma di conoscenza, non esisterebbe senza di esse; infatti l’architettura non è riconducibile ad un mero processo di costruzione (es. le incisioni di Piranesi).


I disegni di Cedric Price possono essere letti come "opere liminari" del sogno cibernatico della riconciliazione armonica tra uomo e macchina; pensieri utopici ma concreti grazie all'uso di elaborati grafici reali con un notevole grado di storicità ed un forte legame con il suo tempo. Il progresso tecnologico era il fatto saliente di quell'epoca e immagina una società tecnologicamente avanzata di svago pubblico, libertà, apprendimento e uguaglianza.


L'influenza di Cedric Price attraverso disegni, proposte, insegnamento e conversazione rimane enorme.

Può essere rintracciato nel lavoro di Richard Rogers e Norman Foster, Archigram, Renzo Piano, Jean Nouvel ecc. L’high-tech acquista una propria riconoscibilità come corrente architettonica negli anni ’70, conosce il suo apogeo nel decennio successivo, e infine si declina in diverse varianti fino ai giorni nostri.


Fun Palace_ Cedric Price_ Fonte: CCA


Quando nella metà del 1700 in Francia venne aperta l'école Polytechnique, che comprendeva l' cole des ponts et chaussèes, si ebbe per la prima volta una scissione tra la tecnica e l'arte, tra l'ingegneria e l'architettura. Questa scissione divenne sempre più netta con l'avanzare dell'industrializzazione dando vita ad un'atmosfera eclettica fin quando, a metà del 1800, il ferro poi la ghisa e l'acciaio fecero la loro apparizione nelle grandi esposizioni.

Con il Palazzo di Cristallo, costruito da Joseph Paxton in occasione dell'esposizione di Londra del 1851, e con la Biblioteca Nazionale a Parigi, costruita da Henri Labruste nel 1858, si ha una prima riunificazione tra Architettura e Ingegneria grazie all'utilizzo del ferro e della ghisa. Per la prima volta infatti gli elementi costruttivi non sono più nascosti all'interno delle mura, ma sono essi stessi oggetto di espressione (come nel Fun Palace di Cedric Price).


Ci volle quasi un secolo per riuscire a unificare nuovamente queste due discipline, e ciò avvenne con la nascita dell'architettura high-tech.

Un'importante peculiarità dell'architettura high-tech è la trasparenza dell'involucro; nell'approccio tecnologico, infatti, si ritiene necessario mostrare con chiarezza l'organizzazione costruttiva seguendo il concetto: "è high-tech se si vede".

Con gli ulteriori sviluppi tecnologici degli ultimi anni, e quindi con l'introduzione di sofisticati sistemi "intelligenti" supportati da tecnologie eco-sostenibili, si sono notevolmente amplificate le possibilità di ricorrere in architettura a integrazioni di tipo altamente tecnologico.

Da tutte le opere descritte in precedenza appare chiaro quanto l'operato di Foster sia incentrato sulla tecnologia, non solo dal punto di vista strutturale ma anche e soprattutto dal punto di vista espressivo, in pieno accordo con l'ideologia high-tech.


Hong Kong and Shanghai Bank HQ_Interior Perspective_ Fonte: Norman Foster Foundation


Indifferentemente dal tipo di edificio costruito, egli fa ricorso a volumi semplici (esempi lampanti sono il Sainsbury Centre for Visual Arts e il 30 St. Mary Axe).

Negli edifici di Foster il compito dell'espressione è affidato alla struttura, non più nascosta e in secondo piano ma resa visibile attraverso la trasparenza dell'involucro. Non è certo se inizialmente siano state le grandi superfici vetrate e le potenzialità dell' high-tech a dare a Foster l'idea di un'architettura eco-sostenibile o se viceversa la scelta legata all'ecologia abbia imposto una trasparenza dell'involucro in accordo con le ideologie high-tech, ma certamente è grazie alla combinazione di questi due aspetti che Foster ha da sempre costruito nel pieno rispetto dell'ambiente e del risparmio energetico, indipendentemente da forma, funzione o dimensione dell'edificio proposto, ancor prima che il tema fosse di così grande attualità.


"Da quando l'uomo è uscito dalla caverna, è stato all'avanguardia della tecnologia, spingendo sempre i limiti. La tecnologia fa parte della civiltà ed essere anti-tecnologia sarebbe come dichiarare guerra all'architettura e alla stessa civiltà. La storia dell'architettura è la storia della tecnologia e la tradizione dell'architettura è in continua evoluzione".

"un modernista nel senso tradizionale del termine, in quanto usa la struttura per creare spazio, con un attaccamento alla tecnologia che non va mai oltre ciò che è appropriato per il progetto".




Sitografia


-From the ‘brain drain’ to the ‘knowledge economy:

-AURELI, Pier Vittorio Labour, City and Architecture Cedric Price’s Pottery Thinkbelt and the Post: https://www.youtube.com/watch?v=DpJxPAEyfYI

Bibliografia

Hans Ulrich Obristcon , Arata Isozaki, Patrick Keiller,Rem Koolhaas, RE:CP, LetteraVentidue

Pier Vittorio Aureli, Labor and Architecture:Revisiting Cedric Price's Potteries, Log, No. 23 (Fall 2011), pp. 97-118

John Bahr, New Society, Potteries Thinkbelt, June 1996, No 192


Bernard Tshumi, Architettura e disgiunzione, Pendragon, 2005



 
 
 

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