Il ruolo della Tecnologia
- iLAB
- 8 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 27 giu 2020
La Tecnologia alla base dell'architettura di Cedric Price e di Norman Foster mi ha spinto ad effettura una ricerca più approfondita per comprendere le ragioni dell'architettura HIGH TECH.
Il peso dello sviluppo della tecnologia si manifesta così prepotentemente in ogni aspetto della società moderna, che nel giro di pochi decenni il modo di interfacciarsi dell’uomo con l’ambiente è cambiato totalmente.
L’accesso ad internet in ogni momento, la continua connessione tra persone e cose, l’aumento continuo delle capacità e della facilità dei trasporti stanno velocemente trasportando le nostre generazioni in un mondo iper-connesso, un mondo di flussi di persone ed informazioni che danno sempre più forza alle “utopie priciane”.
La tecnologia all’avanguardia degli anni ’60 ha ispirato e i progetti pioneristici e radicali di Price, come il “Fun Palace” e il “Potteries Thinkbelt”.

Senza i progressi tecnologici dell’ingegneria informatica e della tecnologia Price non sarebbe stato in grado di concepire la sua idea di “CANTIERE NAVALE SPAZIALE” interattivo e flessibile.
La sua visione innovativa ha fornito la struttura concettuale su cui l’architetto ha iniziato a progettare un’architettura interattiva e performativa, infinitamente adattabile alle diverse esigenze e desideri degli utenti.
Contrariamente alla filosofia della produzione di massa e dell’uniformità che stava modellando la scena socio-economica in Gran Bretagna, Price ha impiegato i progressi della tecnologia per realizzare un sistema in grado di riconoscere le esigenze dei singoli utenti e di plasmarsi adattandosi ad essi.
A differenza di altri architetti visionari dell’epoca come Archigram, che creano immagini artistiche per le loro proposte, Price ha impiegato la scienza e la tecnologia per proporre schema visionari ma realistici. Price non segue le tendenze e restituisce un’immagine del suo progetto in modo accurato e descrittivo trasmettendo la struttura e la tecnologia all’interno del suo schema. Gli Archigram utilizzavano la tecnologia come immaginario estetico ma simbolico.
Price invece si consultava con gli esperti in diversi campi della tecnologia e della scienza per risolvere i suoi progetti più ambiziosi.
La tecnologia diventa anche il mezzo per fornire “comfort su misura”; Price riesce a concepire una bolla personalizzata in cui ogni individuo poteva scegliere la propria atmosfera. I suoi progetti non riguardano solo la tecnologia, ma la figura centrale dell’uomo. Inoltre le nuove tecnologie come la Cibernetica analizzava i diversi Trend per fornire spazio e attività base alle esigenze individuali dei visitatori.
Price dunque non impone alcun tipo specifico al suo pubblico: aumenta la libertà di scelta e la qualità della vita.
Infine la natura temporanea del progetto ha prediletto l’utilizzo di tecniche e materiali lontani dalla progettazione tradizionali. Un’architettura che si auto-costruisce, come un cantiere navale, fatto di tralicci, carri-ponte, argani, carrelli.
Le nuove tecnologie come la Cibernetica analizzavano i diversi trend per fornire spazio e attività base alle esigenze individuali dei visitatori. Price dunque non impone alcun tipo specifico al suo pubblico: aumenta la libertà di scelta e la qualità della vita. "L’ARCHITETTURA DI PRICE E’ UNA SEQUENZA DI EVENTI NEL TEMPO E MENO COME OGGETTI DEFINITI”.
La prova per la sua vicinanza alla questione del tempo sono la flessibilità di partizioni, le unità mobili, le pareti. Inoltre dopo uno o due decenni i suoi esperimenti diventavano obsoleti a causa della rapida evoluzione di una società tecnologicamente avanzata e dovevano essere smantellati.
Oggigiorno, anche se è lontana dall’essere sterile ed esaurita, la ricerca architettonica sugli “spazi vincolati al suolo” dovrebbe essere presto affiancata da uno studio degli spazi che al contrario necessitano di esser mobili per essere funzionanti e funzionali, spazi in grado di sapersi adattare a tutte quelle situazioni che il loro ciclo di vita le porterà ad affrontare.
-Cedric Price e Fun Palace: https://issuu.com/evgeniavlachaki/docs/issues_in_contemporary_architecture -Cedric price,
from the ‘brain drain’ to the ‘knowledge economy:
-AURELI, Pier Vittorio Labour, City and Architecture Cedric Price’s Pottery Thinkbelt and the Post: https://www.youtube.com/watch?v=DpJxPAEyfYI
-Architettura in Movimento: https://www.centoventigrammi.it/architettura-in-movimento/-https://discoversociety.org/2014/07/01/the-thinkbelt-the-university-that-never-was/#prettyPhoto
Bibliografia
Hans Ulrich Obristcon , Arata Isozaki, Patrick Keiller,Rem Koolhaas, RE:CP, LetteraVentiduePier
Vittorio Aureli, Labor and Architecture:Revisiting Cedric Price's Potteries, Log, No. 23 (Fall 2011), pp. 97-118
John Bahr, New Society, Potteries Thinkbelt, June 1996, No 192
Comentarios